Vittoria.Si è svolto ieri,a distanza di tre giorni dai funerali del piccolo Alessio D’Antonio,il funerale dell’altro bambino – cugino di Alessio – Simone.Entrambi i cuginetti furono travolti dal SUV,guidato da Rosario Greco,davanti l’uscio di casa.Pur di salvargli la vita, i medici dell’ospedale di Messina, gli amputarono entrambe le gambe,ma per Simone,non c’è stato nulla da fare!A Rosario Greco,risultato dopo l’incidente positivo al test per alcol e stupefacenti,è stato convalidato nei
giorni scorsi l’arresto per omicidio stradale plurimo e resta al momento
recluso nel carcere di Ragusa.Giorni fa abbiamo pubblicato un articolo su Rosario Greco. Ieri,la piccola bara bianca accompagnata da una folla ha raggiunto la Basilica di San Giovanni.Le vie sono state riempite di palloncini bianchi e striscioni che hanno ricordato le giovani vittime.Presente alle esequie: il vice premier Luigi Di Maio, che ha portato la vicinanza del governo alle famiglie.
genitori del piccolo Alessio e lo ha
fatto in forma privata, nella casa dei nonni materni visto che nell’abitazione di via IV Aprile non hanno più fatto ritorno dopo l’incidente.Toccante e con toni duri l’omelia del vescovo di Ragusa, Carmelo Cuttitta: «Alzo il mio grido di dolore. La città di
Vittoria ha vissuto e vive ancora il dolore della perdita dei due cugini
ritratti con la maglietta del Grest. Le responsabilità vanno scrutate,
le responsabilità di queste tragedie familiari vanno tenute in debito
conto, dobbiamo fare in modo che non ci sia chi guida in stato
di ebbrezza, o che abbia assunto droghe perché si diventa un pericolo
per se stessi e per gli altri,questo è un monito per tutti.Facciamo appello alla nostra fede, solo la nostra fede può darci la speranza.Alessio e Simone sono nella vita eterna di Dio, loro sono gioiosi e già la vita eterna gli appartiene, noi ce la dobbiamo
guadagnare».Alla fine della messa la bara è stata portata al centro della piazza
che salutata per l’ultima volta,mentre i palloncini a forma di cuore volavano sui cieli di Vittoria,i bambini presenti hanno gridato:
«Ciao Simone!»