Non uscite di casa,proteggiamo tutta l’Italia!
Il premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa,tenutasi nel tardo pomeriggio,a Palazzo Chigi ha annunciato:
“Tutta l’Italia diventa zona protetta. Non ci sarà zona rossa, ma l’intera Italia sarà protetta”.
Il premier ha aggiunto:
“Sono costretto ad adottare misure più stringenti per garantire la tutela della salute di tutti,dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia,dobbiamo cambiare le nostre abitudini, non è facile, neanche per me, capisco che è difficile”.
Lo stesso Conte ha precisato che “non è prevista per ora nessuna limitazione ai trasporti pubblici”.
Tra le misure la proroga della chiusura delle scuole fino al 3 aprile.
Su Adnkronos vengono riportate anche le parole,del ministro degli esteri,Luigi Di Maio:
“Il patrimonio di esperienza che ci restituisce anche il dato incoraggiante della zona rossa di Lodi, deve portarci a fare un sacrificio ulteriore in tutta Italia. Possiamo battere il virus. Ma ora servono regole ferree ovunque.”
Poi aggiunge:
“Norme rigide e stringenti a tutela di ogni singolo italiano, soprattutto dei più fragili. Stiamo agendo per tutelare nel migliore dei modi il Paese”.
Il Commissario straordinario per l’emergenza Angelo Borrelli ha affermato:
“Registriamo 102 guariti, per un totale di 724. Ci sono stati 97 decessi, per un totale di 463“.
Ecco una relazione analitica dei decessi:
L’1% dei deceduti appartiene alla fascia 50-59 anni, il 10% alla fascia 60-69 anni, il 31% è nella fascia 70-79, il 44% nella fascia 80-89% e il 14% sono ultranovantenni.
Borrelli ha affermato:
“I decessi sono caratterizzati dalla prevalenza di persone fragili con pluripatologie pregresse”.
Dichiarando,sempre,all’Adnkronos: “Le persone positive aumentano di 1598 unità e passano a 7985 in totale. Il 10% è in terapia intensiva o subintensiva, circa 3000 sono in isolamento domiciliare“.
Ha aggiunto,infine:
“Siamo arrivati a una consegna di oltre un milione di mascherine. E’ stata avviata la consegna di 325 ventilatori e respiratori alle terapie intensive e sub intensive.
La distribuzione parte con la Regione in Lombardia con 90 in questa regione, 56 in Piemonte, 174 in Emilia Romagna e 5 in Liguria”.
Fonte Adnkronos